"Davvero tutto può cambiare!". Questo lo slogan che ha accompagnato l'incontro di tutti i gruppi e comunità appartenenti al Rinnovamento nello Spirito Santo del Veneto, tenutosi il pomeriggio di domenica 7 novembre presso il Tempio di S. Nicolò a Treviso.
Più di 1400 i partecipanti provenienti dalle 9 diocesi della regione.
Questo incontro vuole essere prima di tutto "rendimento di grazie", espressione della nostra gratitudine per le tante meraviglie da lui compiute e di cui siamo stati resi testimoni. Nello stesso tempo è una risposta concreta alla chiamata a diventare adoratori in Spirito e verità, una missione, un impegno al servizio della chiesa e del mondo, nell'esperienza del "Roveto Ardente", affinché, nell'incontro con Gesù eucaristia, lo Spirito induca molti a conversione e all'unità nell'intera famiglia umana. Queste le parole con cui il Coordinatore regionale Pietro Baso ha introdotto l'incontro.
Determinante e ricca di significato soprattutto la presenza del Vescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato che ha presieduto la Celebrazione Eucaristica all'inizio dell'incontro.
"Su cosa fondiamo la nostra speranza? " - ha detto il Vescovo nell'omelia - "la nostra speranza è Cristo, vittorioso sul male e sulla morte, questa la ricchezza della Chiesa e di ogni cristiano: la speranza! La speranza che non delude che è più forte della morte, e che dà valore e senso alla nostra carità, perché solo per chi ha posto il fondamento della propria esistenza in questa speranza che è Cristo, è pensabile e possibile il donare tempo, spazio, denaro, vita, al servizio dei fratelli".
Hanno concelebrato, oltre ad alcuni parroci della diocesi, anche il Delegato per la Pastorale mons. Lucio Bonomo, il Consigliere spirituale regionale del Rinnovamento don Guido Pietrogrande e l'Assistente spirituale diocesano don Giovanni Cideni. Significativa, inoltre, la presenza di altre associazioni e movimenti ecclesiali che hanno condiviso questo momento di fraternità e preghiera, come il Movimento dei Focolari, la San Vincenzo e il Cammino Neocatecumenale.
Dopo la Celebrazione eucaristica, l'incontro è continuato con l'esperienza denominata "Roveto Ardente", un tempo di adorazione davanti al Santissimo vissuto nel potere dello Spirito Santo , nella quale si è offerta al Signore tutta la realtà Diocesana insieme alle necessità di ciascuno e del mondo intero. Unanimi si sono elevate a Dio le preghiere di ognuno per intercedere, lodare ed adorare la presenza di Gesù. "Come non rimanere in un profondo silenzio adorante davanti a Gesù eucaristia, immagine dell'uomo nuovo, che si comunica a noi, che si dà a conoscere, amare per poterlo imitare!"- ha poi concluso Pietro Baso commentando l'esperienza del Roveto Ardente appena vissuta: - "Come non riconoscere l'abisso, tra questa relazione d'amore e le nostre relazioni! Abisso tra la nostra povertà e la ricchezza di Dio. Abisso che ci invita ad uscire da noi stessi per incontrare l'altro, per tendere ad una misura alta della vita cristiana superando le difficoltà che ci portano ad accontentarci di ciò che crediamo di essere". Il tempo dedicato a questa esperienza di preghiera risveglia "dal sonno della mediocrità" per accendere ciascuno dell'amore di Dio "fin sopra le stelle" ricordava Pietro Baso riprendendo un testo di san Colombano.
Un pomeriggio intenso quello vissuto a San Nicolò che ha riportato tutti a comprendere ciò che è essenziale nella vita di fede e qual'è il progetto che Dio ha per tutti, il progetto che c'è già, come ricordava Giovanni Paolo II nella sua lettera "Novo millenio ineunte" e che si realizza in "Gesù Cristo da conoscere amare e imitare".
Rimanere nel cenacolo, quindi, per poter poi uscire, perché solo stando "in ginocchio, troveremo la forza di alzarci in piedi, forza che non trova la sua fonte nelle nostre capacità, nelle nostre abilità, sempre inadeguate per assecondare la volontà di Dio, ma dal fuoco dello Spirito, dall'ardore che solo il suo amore è capace di infondere".
Anna Maria Visentin |